Contesto territoriale e storico
L’esercizio associato di funzioni e servizi è già una realtà per i Comuni del vimercatese: le esperienze di OffertaSociale nell’ambito dell’organizzazione dei servizi sociali, quella di CEM Ambiente nel ciclo dei rifiuti e della raccolta differenziata, e ancora il Sistema Bibliotecario Vimercatese sono esperienze di qualità e buona amministrazione che hanno visto i Comuni del nostro territorio associarsi per rispondere in maniera efficace ed innovativa ad esigenze sovra- territoriali che non potevano più trovare risposta a livello comunale.
In questo contesto di forte cooperazione, i comuni di Bellusco e Mezzago hanno sempre partecipato in maniera costante, responsabile e propositiva ai tavoli sovra-territoriali, contribuendo con esperienze, capacità, idee ed energie.
Oltre all’oggettiva necessità di relazionarsi e collaborare in rete con altri enti nel territorio in cui a livello provinciale sono concentrati i cosiddetti piccoli comuni, esiste dunque un’attitudine e abitudine, a lavorare in ambito sovra-territoriale che ha fatto crescere nelle Amministrazioni di Bellusco e Mezzago una visione e una concezione del territorio non più delimitabile nei soli confini comunali.
Su tutte le recenti tematiche territoriali affrontate (dalla contrarietà alla realizzazione dell’Autostrada Pedemontana, all’affermazione e rafforzamento del PLIS del Rio Vallone, fino al processo di negoziazione sui temi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) i Comuni di Bellusco e Mezzago hanno agito in forte coordinamento, nella consapevolezza di assumere scelte le cui conseguenze che non ricadono esclusivamente all’interno dei confini dei rispettivi Comuni, ma che riguardano un territorio senza soluzione di continuità.
La complementarità riguarda anche il cosiddetto territorio sociale, ovvero lo spazio della comunità, creato, modellato e vissuto dai cittadini. Uno dei centri fondamentali di una comunità è anzitutto la scuola, il luogo dove si socializza, dove si impara a far parte della comunità, è già in parte condiviso all’interno dell’Istituto Comprensivo Bellusco-Mezzago. Una gran parte dei cittadini di Bellusco e Mezzago condivide da qualche anno l’esperienza della Comunità Pastorale che comprende anche i comuni di Ornago e Cavenago di Brianza. Molte associazioni che operano nello sport e in altri settori già oggi lavorano a livello sovraccomunale.
In questo contesto l’esercizio associato delle funzioni comunali tra i due paesi, già sperimentato con successo con la funzione della Polizia Locale, e a cui il comune di Mezzago è obbligato ad adempiere, ha posto due opzioni: il convenzionamento delle funzioni o l’istituzione dell’Unione di Comuni; quest’ultima è la strada che si intende percorrere, per lungimiranza e per opportunità che il nuovo ente potrà fornire.
Lo strumento dell’Unione dei Comuni viene considerato più adatto in quanto:
Fornisce un ambito e uno spazio decisionale nel quale esercitare il governo del territorio dei due comuni in maniera omogenea e coordinata;
Fornisce la possibilità di ristrutturare e riorganizzare l’Ente garantendo maggior efficacia nei servizi offerti e maggior efficienza derivanti dalle economie di scala che potranno derivare.
L’Unione dei Comuni tra Bellusco e Mezzago è dunque un’occasione di rilancio e sviluppo delle due comunità, dei due enti e in generale del territorio, che risponde si all’obbligo normativo di uno dei due partecipanti, ma non lo assume come motivazione fondante: con l’Unione si va oltre, si sposta la visuale, la prospettiva diventa più ampia sia in termini dimensionali che in termini temporali
Mission
L’Unione di Comuni non sarà un Ente “altro” rispetto ai due Comuni, ma sarà concepita come un
soggetto strumentale degli enti stessi, una sorta di loro proiezione su un territorio più vasto, da essi individuato e riconosciuto come prossimo, omogeneo, dotato di identità plurale ma unitaria.
Un ambito adeguato e sostenibile più che ottimale, luogo condiviso di riorganizzazione di apparati, di gestione associata di funzioni, di personale, di innovazione progettuale, di governo del territorio. La parola chiave dovrà essere integrazione, che non significa semplicemente mettere insieme due realtà, sommarle, ma deve voler dire aggiungere, arricchire, creare nuovo valore.
Quale territorio?
Il territorio più vasto, omogeneo, dotato di identità plurale ma unitaria non ha necessariamente i confini di Bellusco e Mezzago.
La futura Unione dei Comuni guarderà con attenzione a quanto accadrà nei comuni limitrofi (in primis con l’apertura verso Sulbiate e Aicurzio) convinti che la vicinanza geografica tra questi comuni si rifletta anche in una omogeneità di territorio e di comunità.
Soprattutto nella prima fase di progettazione del nuovo Ente, il perimetro dell’Unione rimarrà aperto ai comuni limitrofi.
Nei confronti dell’altra realtà territoriale aggregativa, l’Unione dei comuni dei tre parchi, si aprirà necessariamente un confronto e uno scambio che potrà interessare specifiche funzioni.
Organizzazione dell’Ente
Il Comune è l’Ente Locale al quale per primo il cittadino si rivolge, anche in applicazione del servizio di sussidiarietà. L’istituzione dell’Unione dovrà permettere ai Comuni di potenziare questo suo ruolo, aumentando la percezione da parte del cittadino stesso della presenza dell’Ente stesso.
Tale obiettivo verrà perseguito con il mantenimento di un ufficio (sul modello URP) nei comuni dell’Unione, che faccia da punto di riferimento e dove i cittadini potranno rivolgersi per le pratiche più ricorrenti (anagrafe, documenti, residenza, rifiuti, tributi etc. etc.).
Accanto a questo presidio di front office, gli altri uffici / personale verranno invece associati nell’Unione in modo da massimizzare l’efficienza ed aumentare l’efficacia operativa.
Motivazioni politiche
La costituzione di una Unione dei Comuni riporta il fulcro dell’attenzione sul valore del territorio, essendo testimonianza di amministrazioni comunali e di amministratori attenti e legati al proprio paese e al suo sviluppo.
La costituzione di una Unione dei Comuni è una risposta degli Enti Locali che, con sapienza innovativa, cercano di dare il proprio contributo per uscire dalla crisi economica, sociale, istituzionale che è ormai diventato il paradigma di riferimento di questi anni.
Gli organi politici dell’Unione non sono un ulteriore appesantimento dell’apparato o nuovi spazi/ruoli da occupare, ma il naturale evolversi e il naturale completamento del mandato di amministratore comunale. Non un peso ulteriore, ma un ulteriore impegno, gratuito, al servizio del proprio territorio.
L’Unione è una scelta che guarda al futuro della propria comunità, non fermandosi alle esigenze immediate e prossime ma allungando lo sguardo in una prospettiva di medio e lungo termine attenta al futuro anche generazionale.
